Qual è la materia che riempie l’universo?

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Lectio Magistralis con Elena Aprile

al Festival della Scienza.

Ormai si è certi che la maggior parte dell’universo sia costituita da una materia definita dark matter o materia oscura caratterizzata dall’essere diversa dagli atomi e dalle molecole di cui siamo costituiti. Questa materia non si lascia vedere dato che non assorbe e non rilascia luce; ma possiamo dedurne l’esistenza da alcune constazioni. La velocità di rotazione dei pianeti della nostra galassia per esempio, che rimane costante anche nei pianeti più distanti dal centro della galassia, richiede la presenza di “qualcosa” responsabile di questo fenomeno di attrazione. Questo “qualcosa” dovrebbe essere fatto di particelle WIMPS (Weakly Interacting Massive Particles) dotate di grande massa unitaria e composte da materia diversa da quella barionica. Per identificarle, dando così un nome alla materia oscura, sono stati costruiti dei rilevatori appositi che sfruttano la capacità di queste particelle di rilasciare segnali molto deboli quando si scontrano con atomi di materia normale. Il rilevatore attualmente più avanzato si trova nel Laboratorio Nazionale del Gran Sasso. Siamo fiduciosi nella possibilità di riuscire ad identificare e quindi “vedere” la materia oscura; potremmo allora forse sperare anche di poter avere i mezzi per identificare e “vedere” Dio visto che, allo stesso modo della materia oscura, non si vede e la sua esistenza è plausibile? Se iniziassimo a cercarlo con tutti i mezzi a disposizione della preghiera, non riusciremmo forse ad incontrarlo?

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