Giovani, vocazione e missione – Pastorale giovanile e Seminario uniti dalla stessa guida

Venerdì scorso, 10 settembre, si è tenuta presso la Basilica di N.S. delle Vigne la consulta diocesana di Pastorale Giovanile, la prima del nuovo anno pastorale che comincia subito una grande novità. Precisamente, con il passaggio di testimone da mons. Nicolò Anselmi, dopo più di venticinque anni di servizio, a don Francesco Fully Doragrossa e don Tommaso Danovaro, già rispettivamente rettore e vicerettore del Seminario Arcivescovile e nuovi incaricati anche dell’ufficio diocesano di Pastorale Vocazionale. La scelta dei nuovi incaricati è del tutto nuova e può sembrare particolare, ma lancia un messaggio forte: in primo luogo che i seminaristi fin da subito comincino a partecipare agli uffici pastorali, e in secondo luogo che gli uffici pastorali a loro volta siano in comunione tra loro, con uno stile di sinodalità che è poi quello che ci viene chiesto dalla Chiesa universale e dalla Chiesa italiana che si prepara a vivere un doppio cammino sinodale.

Don Nicolò ha voluto ricordarci, proprio in vista dell’inizio del Sinodo che è ormai alle porte, che il senso del servizio diocesano per la Pastorale Giovanile è far sì che il Vangelo risuoni della sua bellezza incontro ai giovani della nostra città. È un servizio, a differenza di quello di altri uffici pastorali, soprattutto vocazionale, perché si rivolge a una fascia di età, quella giovanile tra i quindici e i trentacinque anni, che è l’arco di vita in cui si affrontano le scelte più importanti: quelle che riguardano chi siamo, chi vogliamo diventare, che progetto sentiamo pensato per noi; scelte di fede, di vocazione, che ci accompagneranno poi per sempre. Una cosa importante però da considerare è che i giovani non devono essere l’oggetto delle nostre attività pastorali, piuttosto siano la nostra principale risorsa. Non dobbiamo pensare di fare proposte per i giovani calate su di loro dall’alto, ma al contrario dovremmo creare degli spazi in cui farli sentire protagonisti, in cui i giovani stessi si mettano in gioco con noi. Un’altra caratteristica dell’ufficio di Pastorale Giovanile è che deve avere un carattere prettamente missionario, come ci ricorda l’enciclica Evangelii Gaudium. Fortunatamente nella nostra diocesi possiamo dire che sono davvero molti i giovani che partecipano alla vita della Chiesa, nei movimenti e nelle associazioni giovanili, eppure sono una piccola minoranza. C’è un mondo di giovani che ci aspetta, che attende un annuncio di fede, ed è questo un mondo missionario ancora tutto da esplorare. Nel nostro piccolo, la nostra diocesi nel 2016 ha avviato una missione dei giovani verso i giovani, che ha lanciato dei semi e ha riportato alcuni frutti, come alcune giornate con il Vescovo, alcuni pellegrinaggi e molti momenti diocesani nel corso dell’anno pastorale: possono magari sembrare piccole cose, ma portano sempre un po’ di entusiasmo e di nuove idee. L’importante in tutte le attività che vorremo proporre o che potremo mai pensare è che lo scopo deve essere sempre quello di vivere il Vangelo con i giovani, di far risuonare i nostri vicariati e la diocesi della bellezza del vivere il Vangelo insieme.

Al termine della riunione, dopo aver ascoltato quali siano state in questi ultimi anni le attività principali dell’ufficio (la consulta diocesana, gli incontri con l’Arcivescovo, i pellegrinaggi, le proposte per i giovani, i frutti della missione Gioia Piena, i momenti di riflessione e di formazione insieme…) anche don Fully e don Tommaso ci hanno lasciato due parole di benvenuto e di buon inizio di anno pastorale e anche già una piccola indicazione. D’accordo che il rettore e vicerettore del seminario siano anche gli incaricati per la Pastorale Giovanile e la Pastorale Vocazionale sia un segno forte, questa partecipazione reciproca andrebbe vista in due direzioni: la prima è che il seminario partecipi appunto della vita pastorale, ma anche che si possa fare un po’ casa di questi due uffici pastorali, come una vera e propria comunità ospitante. Il carattere missionario a cui il seminario è chiamato è poi molto importante, non tanto perché i seminaristi possano essere ingaggiati negli uffici pastorali all’occorrenza e al bisogno, ma perché seminaristi e pastorale giovanile, insieme, possano mettersi a disposizione di chi ci chiami, di chi avesse bisogno di un aiuto, di uno stimolo. Può questo essere un importante movimento in uscita che può prendere due direzioni, già comunque seguite dalla Pastorale Giovanile in questi ultimi anni: quella dei vicariati, che sempre più sono chiamati a fare le cose insieme e a vivere insieme la vita delle parrocchie che li compongono, e quella dei movimenti e delle associazioni giovanili diocesane.

Questa missionarietà e questo stile del camminare insieme potranno davvero accompagnarci verso il sinodo della Chiesa Italiana ormai alle porte, che si aprirà in tutte le diocesi il 16 e 17 ottobre. Accogliamo dunque la grazia di questo tempo e di questo percorso sinodale per crescere insieme e per camminare insieme, Chiesa unita, con i giovani della nostra diocesi insieme al Signore.

 

Francesca Marrollo

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