“Bis-abili”: svolto al Santuario di N. S. della Guardia il bivacco di formazione per educatori d’Azione Cattolica Ragazzi

“Come si può accogliere la disabilità in un gruppo ACR?” è la domanda che si sono posti e a cui hanno cercato di trovare una risposta i 113 educatori ACR che hanno partecipato al Bivacco diocesano di Formazione presso il Santuario di N.S. della Guardia sabato 26 e domenica 27 marzo.

Sono molti, infatti, gli educatori che durante le attività nelle loro parrocchie (26 in totale quelle partecipanti al bivacco) si prendono cura di bambini e ragazzi con disabilità di ogni genere e spesso non è facile capire cosa sia meglio fare per loro, in modo che siano accolti e integrati nel gruppo ACR. Dopo un momento di gioco e laboratorio nella serata di sabato, in cui si è voluto far sperimentare in prima persona diversi tipi di limiti, nella giornata di domenica sono intervenuti Michele Cargiolli, affetto dalla sindrome di Lesch-Nyhan, e sua madre Paola, che vive a contatto con la disabilità da quando con suo marito e gli altri figli hanno deciso di adottare Michele.

Grazie alla preziosa testimonianza di Michele e alle risposte che Paola ha dato alle domande degli educatori sono emersi molti spunti di riflessione e consigli su come rapportarsi non solo con i bambini con disabilità, ma anche con i loro genitori, che spesso sono lasciati soli e si sentono impotenti, e i loro fratelli, perché la difficoltà portata da una disabilità riguarda tutta la famiglia ed è quindi importante sostenerla nella sua interezza. Se da una parte è fondamentale essere ben coscienti delle difficoltà e dei limiti che accompagnano una disabilità, perché solo in questo modo si potranno mettere in pratica le azioni necessarie per fornire un aiuto concreto, dall’altra questi limiti non devono essere motivo di scoraggiamento.

La disabilità non ostacola né impedisce le attività ACR, bensì è un grande dono, come si è voluto suggerire con il gioco di parole del titolo del bivacco, “Bis-abili”, che vuole indicare il valore aggiunto che qualsiasi tipo di disabilità porta all’interno di un gruppo. Infatti, nel momento in cui ci riconosciamo incapaci di fronte alle difficoltà portate dalla disabilità, prendiamo coscienza anche dei limiti che tutti noi abbiamo e della conseguente necessità di affidarci e chiedere aiuto a qualcun altro, ovvero a un Padre che ci ama come figli e che vince per noi questi limiti. Riscoprendoci figli amati saremo quindi in grado di accogliere e amare come fratelli tutti i bambini che ci sono affidati, rispondendo alle necessità specifiche di ciascuno. Cercando quindi in ogni momento una risposta alla domanda “Che cosa mi chiede il Signore adesso per questi bambini?”, scopriremo che siamo chiamati anche noi a far vedere i ciechi, ad ascoltare chi non può parlare e a far correre chi non riesce a camminare, e che questo è possibile se continuiamo ad affidarci al Signore e ad affidare a Lui nella preghiera tutti i ragazzi.

Serena Gardinali e Sabrina Torre

     

Tutte le foto del Bivacco nella sezione ACR del sito dell’Azione Cattolica Diocesana azionecattolica.ge.it/bis-abile-bivacco-di-formazione-educatori-acr

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